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Lo Sapevi Che
I prodotti Knorr sono completamente privi di conservanti nonostante la vita utile (shelf life) di diversi mesi. Quello che consente ai prodotti Knorr di essere conservati a temperatura ambiente e per molti mesi è il processo di produzione.
Due sono i processi di cui Knorr si serve:
● quello DRY, utilizzato per: dadi, granulari, risotti, creme e minestre in busta
● quello WET, utilizzato per: Cuore di Brodo, brodi liquidi, passati, vellutate, zuppe in brick e zuppe in lattina.
Si conservano grazie alla disidratazione, un processo naturale, utilizzato tradizionalmente da migliaia di anni per conservare i cibi. Consiste semplicemente nell’eliminazione della maggior parte dell’acqua contenuta negli ingredienti. La rimozione dell’acqua impedisce il proliferare di batteri, muffe e altri microrganismi, e contemporaneamente rallenta notevolmente le alterazioni a cui naturalmente andrebbe incontro il prodotto (alterazioni di gusto, colore, consistenza). È possibile così conservare i prodotti a temperatura ambiente per molti mesi, senza l’uso di conservanti.
Si conservano invece grazie al trattamento ad alta temperatura, che oltre a cuocere il prodotto (infatti questi prodotti sono poi pronti all’uso) elimina completamente eventuali microrganismi presenti, come batteri o muffe. Anche in questo caso i prodotti si conservano a temperatura ambiente per molti mesi, senza bisogno di conservanti.
Tutti in nostri prodotti riportano il claim “senza conservanti”.
Nei nostri brodi e condimenti, a volte, viene aggiunto l’estratto di lievito, un ingrediente che ne arricchisce il sapore. L’estratto di lievito deriva dal comune lievito di birra (il Saccharomyces cerevisiae), utilizzato per esempio per impasti di pane e pizza, che viene purificato e disdratato.
In alcune delle ricette di Brodo Knorr è presente l’estratto di carne.
L’estratto di carne Knorr si ottiene a partire dalla preparazione di un brodo di carne bovina, generalmente di provenienza Argentina o Brasiliana. Il brodo viene poi disidratato, dunque la parte acquosa viene quasi totalmente rimossa. Si ottiene così un composto concentrato e ricco di sapore, che aggiunto in piccole quantità ai brodi dona un intenso gusto di carne.
Le ragioni per le quali l’olio di palma viene percepito negativamente dalla platea di consumatori sono principalmente di ordine salutistico e d’impatto ambientale e sociale. Per quanto riguarda le ragioni salutistiche, l’olio di palma, se consumato nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Altresì, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha spiegato che in alcuni procedimenti di lavorazione della materia prima, tutti gli olii vegetali (olio di girasole, colza, palma) possono sviluppare dei contaminanti che risultano nocivi esclusivamente se assunti in quantità eccessiva.
Per quanto invece riguarda l’impatto ambientale, Unilever ormai da anni è impegnata nell’approvvigionamento di ingredienti da agricoltura sostenibile.
Ad oggi il 100% dell’olio di palma utilizzato in Europa proviene da agricoltura sostenibile, che secondo il SAC (Sustainable Agriculture Code) significa produrre limitando l’impatto ambientale nel rispetto del capitale umano.
Il glutammato è un amminoacido naturalmente presente in moltissimi cibi, come ad esempio il formaggio, il latte, i funghi, la carne, il pesce, molte verdure e persino nel latte materno.
È conosciuto e usato da più di 1500 anni per esaltare il gusto dei cibi e permette di ridurre l’utilizzo di sale nei prodotti in cui è contenuto. Nonostante un piccolo numero di persone registri una sensibilità al glutammato, nessuno studio clinico ha dimostrato un collegamento diretto tra il glutammato e gli effetti collaterali segnalati. Diversi studi scientifici dimostrano inoltre che l’uso generalizzato del glutammato come additivo per i cibi è innocuo per l’intera popolazione.
Da agricoltura sostenibile
Unilever crede che approvvigionarsi di materie prime da agricoltura sostenibile abbia un impatto positivo non solo sul gusto dei propri prodotti, ma anche sull’ambiente e sulle generazioni future.
Per questo Unilever, ha sviluppato negli ultimi decenni, il “Sustainable Agriculture Code” (SAC): un disciplinare di autoregolamentazione per la definizione delle pratiche agricole sostenibili.
Il SAC, prende la forma di un piano che l’azienda stessa e tutti i fornitori di materie prime agricole devono rispettare. Questo modello copre i diversi ambiti della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e si compone di diversi indicatori quali ad esempio l’utilizzo dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, la gestione del suolo, dell’acqua e dei rifiuti, la protezione della biodiversità, la riduzione dei consumi e delle emissioni nonché il benessere degli animali e la valorizzazione del capitale umano.
L’impegno di Knorr nell’approvigionarsi di verdure da agricoltura sostenibile è partitosa nel 2010.
Ad oggi più del 92% delle verdure impiegate proviene da agricoltura sostenibile e l’obiettivo è quello di raggiungere il 100% entro il 2020. Unilever ha premiato con un certificato di “Knorr Landmarkfarm” alcune delle aziende agricole più rigorose nell’attuazione di pratiche sostenibili. Ad oggi abbiamo circa 50 Landmarkfarm nel mondo, di cui 2 in Italia: una nella provincia di Piacenza, per la produzione di pomodoro, l’altra nella provincia di Pavia, per la produzione di riso. Questo è motivo di grande orgoglio per il nostro territorio.
100% ingredienti naturali
Il claim 100% ingredienti naturali è regolamentato, all’interno di Unilever, dallo «Unilever natural claims for food» Per riportatre tale claim il prodotto deve effettivamente contenere solo ingredienti naturali, dunque NON Conservanti / NON Coloranti / NON Ingredienti modificati chimicamente (esempio grassi idrogenati, OGM, amidi modificati chimicamente…).
Inoltre anche i processi di lavorazione delle materie prime e del prodotto stesso devono essere naturali. Questo vuol dire che sono ammessi solo trattamenti di tipo fisico (macinazione, setacciatura, pastorizzazione, sterilizzazione, ecc.) ed esclusi quelli di tipo chimico (uso di solventi, acidi forti, basi forti, ecc.). Per l’utilizzo di questo claim, gli ingredienti presenti in ricetta vengono coltivati in maniera convenzionale e non biologica. L’impegno di Knorr è comunque quello di utilizzare in questi prodotti materie prime da agricoltura sostenibile in modo da garantirne la naturalità.
Biologico
Si dice biologico un prodotto che utilizza ingredienti che sono stati coltivati rispettando il regolamento europeo sull’agricoltura biologica (Reg. CE 834/2007). Tale regolamento prevede produzioni che utilizzano sostanze naturali che escludono dunque, l’impiego di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici. La filiera del biologico è rigorosamente controllata in tutte le fasi di cui si compone, dal produttore al consumatore. La certificazione di questo processo è demandata a specifici Enti che controllano e garantiscono che il prodotto, il processo e le materie prime impiegate, rispondano a rigorose regole definite a livello comunitario. Un prodotto biologico certificato si riconosce:
● Dal simbolo dell’eurofoglia
● Dalla presenza in etichetta della provenienza degli ingredienti agricoli (agricoltura UE/ agricoltura Ue e non UE)
● Dal codice dell’Ente certificatore che ha verificato e validato tutta la filiera
● Dal termine “biologico” riportato nella denominazione di vendita del prodotto
Purtroppo ad oggi l’agricoltura biologica non assicura le stesse rese dell’agricoltura convenzionale. Infatti, se applicata su larga scala, si rivelerebbe probabilmente insufficiente a sostenere il fabbisogno di cibo del pianeta.
“Per rispondere al fabbisogno alimentare derivante dall’aumento di popolazione stimato entro il 2050, dovremmo produrre il 70% di cibo in più”
DIETA VEGETARIANA: non prevede l’assunzione di carne e pesce di qualunque tipo. In una dieta vegetariana sono ammessi invece, latte, uova, miele, o loro derivati.
DIETA VEGANA: non viene consumato alcun ingrediente di origine animale. In una dieta vegana sono esclusi dunque anche latte, uova, miele, o loro derivati.
“Il 6% degli italiani segue una dieta vegetariana ed il 2 % quella vegana, 1 persona su 3 semplicemente decide di ridurre il consumo di carne per motivi etici/ambientali/salutistici.”
Source: The Nielsen Global Health and Ingredient-Sentiment Survey | Italy| (Q1 2016)
Unilever nel 2016 ha stretto una partnership con l’UNIONE VEGETARIANA EUROPEA (EVU). La V-label verrà apposta su circa 500 prodotti alimentari Unilever perché il consumatore possa inequivocabilmente e fiduciosamente riconoscere prodotti Vegetariani e Vegani al momento della scelta davanti agli scaffali.
“Sono lo 0,3% gli italiani con diagnosi di celiachia; 1 persona su 10 pensa che il cibo senza glutine sia più salutare ed addirittura 3 su 10 che faccia dimagrire”
Source: Associazione Italiana Celiachia (AIC) Maggio 2017
Il glutine è una proteina contenuta nei cereali come frumento, farro, segale, avena e orzo. Nei soggetti celiaci il glutine deve essere escluso dall’alimentazione per evitare il manifestarsi di gravi conseguenze sull’organismo.
Sul mercato esistono ad oggi prodotti che rispondono alle esigenze di consumatori con questa patologia, ed in particolare cibi completamente privi di glutine per natura e cibi contenenti una piccolissima quantità di glutine (inferiore a 20 parti per milione), i quali, come previsto dal Regolamento Europeo 828/2014, sono adatti al consumo di soggetti affetti da celiachia. Knorr ha deciso di stringere una partnership con Associazione Italiana Celiachia (AIC). La “Spiga barrata” verrà apposta su alcuni prodotti Knorr per permettere al consumatore di individuare velocemente ed inequivocabilmente i prodotti senza glutine al momento dell’acquisto.